Ingredienti
- 500 gr di farina di rimacinato di grano duro
- 1/2 litro di acquaTiepida
- 25 gr di lievito di birra
- 1 presa di sale
- zucchero
- cannella
- olio per friggere
Introduzione
In Sicilia, e a Palermo in particolare, le sfince dei poveri vengono chiamate “sfinci”, “sfingi” o “spince” e sono uno dei tanti dolci siciliani per il quale si è creato un legame con una delle feste religiose più sentite nell’isola celebrata il 19 Marzo, la festa di San Giuseppe. Infatti sono principalmente conosciute come “I sfinci ri San Giuseppi”. Non c’è casa in tutta l’isola che, nel giorno dedicato, non provveda ad acquistare un vassoio di sfince. La sfincia è una morbida e soffice frittella dalla forma piuttosto irregolare. Si presenta vuota all’interno ricoperta di crema di ricotta e decorata con frutta candita e granella di pistacchio.
La versione con la crema di ricotta era ovviamente riservata per le “occasioni”; di solito si mangiava la versione “povera” da cui appunto le sfince dei poveri, ma vi garantisco che sono ugualmente buonissime. Da piccola ho ricordo di una leccornia che si mangiava per merenda, soprattutto quando si impastava per cuocere il pane e una parte dell’impasto era riservato alla preparazione delle sfince. Non appena fritte queste venivano fatte rotolare nello zucchero semolato che le ricopriva integralmente e mangiate caldissime. Questo è il link per le Sfinci di San Giuseppe.
P.S. Una variante interessante è quella che prevede l’aggiunta di patate lesse. In questo caso dimezzate la quantità della farina sostituendola con le patate e sostituite l’acqua con pari quantità di latte .
Fasi
1 Fatto | Mettete la farina in una ciotola capiente ed aggiungete il sale mescolando bene con le mani. |
2 Fatto | Disponetela a fontana, mettete il lievito sciogliendolo con dell’acqua. |
3 Fatto | Aggiungete, infine, l’altra acqua e battete il composto energicamente fino a renderlo liscio e molto morbido. |
4 Fatto | Coprite la ciotola con un canovaccio e riponetela in un luogo caldo a lievitare per almeno un paio d’ore. |
5 Fatto | Mettete sul fuoco un pentolino dai bordi alti con l’olio e appena caldo versate un cucchiaio di composto spingendolo con un dito a formare delle palline che dovranno dorarsi. |
6 Fatto | Mettetele a sgocciolare dall’olio in eccesso su della carta assorbente. |
7 Fatto | Passatele nello zucchero mescolato alla cannella. Servite ben calde. |