Ingredienti
- 400 gr di bucatini
- 600 gr di sarde
- 250 gr di finocchietti selvatici
- 4 acciughe salate
- 4 cucchiai di pangrattato
- 1 cipolla
- 50 gr di concentrato di pomodoro
- 1 spicchio di aglio
- olio EVO
- sale
- pepe
Introduzione
Non conoscete la pasta a Milanisa? Allora leggete un po’ qua.
Mia mamma: chi fà, a facemu sta iurnata a pasta a milanisa (che fà, la facciamo oggi la pasta a la milanisa)
Mia nonna: prima ha mannari u picciriddu accattari i sardi salati (prima devi mandare il bambino a comprare le sarde salate)
Mia mamma: e chi è chistu u problema? Rò, va chiama a tò frati… (e che è questo il problema? Rò, vai a chiamare tuo fratello…)
All’età di 9/10 anni ho sentito per la prima volta che a casa mia si preparavano anche piatti stranieri (Milano era praticamente un altro continente). Dopo molti anni ho capito che la pasta a milanisa era uno dei piatti più tipicamente siciliani della nostra cucina.
La pasta a Milanisa è una delle tante varianti della più famosa “Pasta con le sarde”. Il nome non tragga in inganno perché con la città di Milano questo piatto non ha nulla in comune. Il nome del piatto sembra trarre origine dai flussi migratori di lavoratori siciliani dal sud al nord. Si trattava di un modo per alimentare i ricordi della terra d’origine utilizzando gli ingredienti che si riusciva a trovare.
L’abbinamento pasta/pesce nella cucina siciliana ha dato vita ad un “filone” vastissimo con cui si potrebbe scrivere un intero capitolo. La cucina popolare è nata fondamentalmente dal bisogno di combattere la fame allora imperante. Attraverso l’uso degli ingredienti che ci si poteva procurare con una certa facilità si metteva giù il pranzo con la cena. Un piatto con poveri ingredienti (come tradizione della cucina dell’isola) che unisce il dolce del finocchietto selvatico con il sapore più deciso delle acciughe salate e una nota di croccantezza data dalla “muddica atturrata” cioè il pangrattato abbrustolito. Come formato di pasta vi consiglio di usare i bucatini, perfetti per questa ricetta. Se invece volete rimanere sulla tradizione cliccate su Pasta con le sarde e il gioco è fatto.
Fasi
1 Fatto | Pulite le sarde, diliscatele e spezzettatele grossolanamente con le mani. |
2 Fatto | Sfilate il finocchietto e lavatelo in abbondante acqua. |
3 Fatto | Scottatelo per circa 30 minuti e conservate il liquido di cottura dove si cuocerà la pasta. Scolatelo e tagliuzzatelo finemente. |
4 Fatto | In un padellino tritate aglio e cipolla e fate appassire con dell’olio. |
5 Fatto | Aggiungete le acciughe salate che farete sciogliere con l’aiuto di una forchetta. |
6 Fatto | Aggiungete le sarde e lasciate insaporire. |
7 Fatto | Aggiungete il finocchietto, il concentrato di pomodoro sciolto in mezza tazza d’acqua calda, salate, pepate e fate cuocere per circa 20 minuti. |
8 Fatto | Lessate i bucatini nell’acqua di cottura dei finocchietti, scolateli al dente e conditeli con il sugo preparato. |
9 Fatto | Impiattate e cospargete tutto con il pangrattato tostato in padella con un filo d’olio. |
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E qua l’è la differenza con la pasta con le sarde?
Nella milanisa non ci vanno le sarde fresche, perché appunto a Milano non c’erano
Quella degli emigranti siciliani al Nord è una delle numerose ipotesi da cui sembra poter trarre origine il nome di questa ricetta. Ma ce ne sono altre che fanno riferimento alla dominazione Normanna durante la quale sembra sia stato introdotto l’uso del pesce conservato. E i Normanni, popolo straniero del Nord, venivano chiamati Milanesi o Lombardi. Una teoria, credibile come le altre, che dimostra come non sia affatto necessario arrivare alla “saudade siciliana” per affermare la genesi del nome di questa ricetta. D’altronde potrebbe anche essere probabile che in origine la ricetta non prevedesse la presenza delle sarde fresche, un tempo considerate appannaggio delle classi più abbienti. La ricetta così come pubblicata sul sito è quella che ho sempre conosciuto e se guardi attentamente le differenze con la pasta con le sarde ci sono. 🙂