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Sarde a beccafico alla catanese

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Ingredienti

Numero Porzioni:
per le sarde a beccafico:
1 kg di sarde
per la farcia:
100 gr di pangrattato
70 gr di caciocavallo grattugiato
6 filetti di acciughe salate
3 spicchi di aglio
1 uovo
1 ciuffetto di prezzemolo
4 cucchiai di olio EVO
sale
pepe
per la frittura:
olio di semi di girasole
qb farina
2 uova

Informazioni nutrizionali

17.5g
Proteine
13.9g
Grassi
6.1g
Carboidrati
1.2g
Zuccheri
0.3g
Fibra
223
Kcal

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Sarde a beccafico alla catanese

Allergeni:
  • Cereali contenenti glutine
  • Latte e derivati
  • Pesce e derivati
  • Uova

Profumo intenso e gusto persistente caratterizzano questo piatto tipico da impreziosire con qualche goccia di limone e una fresca insalata di lattuga

  • 40 min.
  • 4 min.
  • 44 min.
  • Porzioni 4
  • Media

Ingredienti

  • per le sarde a beccafico:

  • per la farcia:

  • per la frittura:

Introduzione

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La ricetta delle sarde a beccafico alla catanese è una delle più conosciute della cucina siciliana anche se ne esistono numerose varianti. Le potete servire sia come secondo piatto che come corposo antipasto. Essendo un fritto il piatto va mangiato al momento per cui, in caso doveste preparane in quantità, vi consiglio di assemblarle in anticipo, così da potervi dedicare soltanto alla frittura.

Sarde a beccafico: le varianti più conosciute

Le varianti più conosciute di cui si parlava all’inizio sono la palermitana, la messinese e, appunto, la catanese. Le sarde a beccafico alla palermitana sono cotte in forno e la farcia prevede tra gli ingredienti uva passa e pinoli; si presentano arrotolate con un singolo filetto alla volta.

La versione messinese si avvicina per forma a quella catanese ma se ne differenzia perché la cottura finale avviene nella salsa di pomodoro. Le sarde a beccafico alla catanese sono composte da due filetti sovrapposti l’un l’altro, farcite con l’immancabile ripieno a base di pangrattato e quindi fritte in olio.

Origine del nome

La sarda a beccafico trae origine da un grazioso uccello, il Sylvia borin comunemente noto come Beccafico, che i ricchi signori di un tempo erano soliti mangiare dopo averli cacciati. La cucina popolare siciliana nel tentativo di imitare questi piatti che non potevano permettersi, ripiegarono su altri alimenti più a buon mercato come le sarde e a farcirli con una base di pangrattato e aromi vari. Nel tentativo di riprodurne anche la forma la versione palermitana richiede che la pinna della sarda sia disposta verso l’alto così da somigliare alla coda del simpatico uccelletto.

uccello beccafico

Da piccola l’addetta ufficiale alla preparazione della sarde a beccafico era mia nonna. La sua versione rispecchiava il suo carattere, fuori dalle regole e dalle convenzioni. La sua ricetta rappresentava un miscuglio tra la catanese  e la palermitana. Esternamente erano due filetti di sarde aperte a libro e sovrapposte; la farcia e la cottura erano rigorosamente palermitane. E se devo essere sincera rimane sempre la mia preferita.

Sarde a beccafico alla catanese: la ricetta

Dopo avere aperto le sarde a libro (se non avete tempo chiedetelo al vostro pescivendolo di fiducia) preparate la farcia mischiando il pangrattato, il caciocavallo, le acciughe salate sciolte in poco olio EVO, l’aglio e il prezzemolo tritati, il sale e il pepe. Amalgamate questo composto con l’uovo sbattuto fino ad ottenere una farcia omogenea. Stendete un filetto di sarda sul palmo della mano o sul tagliere e distribuite un po’ di ripieno.

Sovrapponete un altro filetto esercitando una piccola pressione. A questo punto infarinate e passate le sarde nell’uovo battuto. Dopo avere riscaldato per bene l’olio in una padella friggete le sarde a beccafico alla catanese da entrambi i lati fino a raggiungere una bella doratura. Le sarde sono pronte per essere servite spruzzando qualche goccia di limone e servendole ben calde.

Fasi

1
Fatto

preparazione delle sarde:

Pulite le sarde staccando la testa e aprendole a libro dalla parte ventrale. Eliminate la lisca centrale lasciando integra la parte dorsale e la coda.

2
Fatto

Sciacquatele sotto acqua corrente e mettetele a scolare in uno scolapasta.

3
Fatto

preparazione della farcia:

Prendete un padellino e versate 4 cucchiai d'olio EVO. Aggiungete i filetti di acciuga dissalati e diliscati e fateli sciogliere a fiamma bassa. Mettete da parte.

4
Fatto

In una ciotolina mischiate il pangrattato con il caciocavallo, il trito di aglio e prezzemolo, sale, pepe e l'olio aromatizzato con le acciughe.

5
Fatto

Per compattare il composto aggiungete un uovo battuto e girate bene per amalgamare la farcia. Se dovesse risultare secco aggiungete altro olio a filo fino ad ottenere un ripieno omogeneo.

6
Fatto

assemblaggio delle sarde:

Prendete un filetto di sarda, poggiatela sul palmo della mano e distribuite un po' di composto nella parte centrale; coprite con un altro filetto di pesce esercitando una leggera pressione per far aderire bene le sarde alla farcia. Procedete fino ad esaurimento delle sarde.

7
Fatto

la cottura:

Dispone la farina in una ciotolina mentre in un'altra battete le uova rimaste. Passate le sarde a beccafico prima nella farina e poi nell'uovo battuto.

8
Fatto

Nel frattempo in una padella portate l'olio a temperatura e friggete le sarde per un paio di minuti per lato fino ad ottenere una leggera doratura. Tamponate su carta da cucina e servite ben calde accompagnate da spicchi di limone e una fresca insalata verde.

Rosaria

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