Ingredienti
- 400 gr di rigatoni
- 250 gr di tritato di vitello
- 1 lt di salsa di pomodoro
- 100 gr di pecorino grattugiato
- 150 gr di caciocavallo fresco
- 1 uovo
- 1 cucchiaio di pangrattato
- 1 melanzana
- 2 uovaUova sode
- 100 gr di salame
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 1 ciuffo di prezzemolo
- basilico
- olio EVO
- sale
- pepe
Introduzione
La pasta ‘ncasciata alla messinese è una ricetta tipica della provincia di Messina, più precisamente della città di Mistretta. L’etimologia del nome deriva dal particolare tipo di cottura utilizzata in passato. La pasta infatti, dopo essere stata amalgamata con tutti i numerosi ingredienti, veniva riversata in un capiente tegame di terracotta chiamato “u ncaįio” e ricoperto di brace ardente. Il sistema tentava di imitare la cottura nel forno a legna che non tutti potevano permettersi.
Pasta ‘ncasciata alla messinese: la ricetta più antica
Grazie al commissario Montalbano, il più amato dei personaggi creato dal sommo Andrea Camilleri, questa ricetta ha acquisito notorietà nazionale. Nei suoi romanzi è possibile trovare numerosi riferimenti alle generose teglie di Pasta ‘ncasciata preparate dalla “cammarera Adelina”.
La ricetta è molto ricca e adatta ai giorni di festa quando, una volta finito di mangiare, ci si può comodamente rilassare allentando la cintura. Naturalmente come spesso capita nella cucina siciliana, si sono succedute diverse varianti dalla ricetta originale che sembra prevedesse, oltre al classico tritato di manzo, anche fegatini e pollo. La pasta utilizzata era solitamente il maccheroncino anche se ormai è invalsa l’abitudine di sostituirla con penne rigate, rigatoni, o sedanini. Anche per il condimento c’è chi utilizza una semplice salsa di pomodoro, soluzione che non mi vede favorevole perché trovo che un buon ragù di carne non possa mancare in questo tipo di pietanza. Ad esso sono poi aggiunte uova, salame, tocchetti di caciocavallo fresco, pecorino, aromi vari e le immancabili melanzane fritte. Dibattuta è la presenza dei piselli che trova infatti molti detrattori.
La versione che presento oggi, tuttavia, è quella che si richiama alla versione originaria che non annovera il ragù tra i suoi ingredienti. La ricetta più antica infatti prevedeva che ad uno strato di pasta se ne alternasse uno fatto di polpettine. E continuando così strato dopo strato fino ad esaurimento degli ingredienti con l’ultimo che deve essere di pasta e ricoperto di abbondante pecorino grattugiato. Come si intuisce è una preparazione piuttosto laboriosa che richiede del tempo e che richiama alla mente un altro grande classico come la Pasta alla Norma. In compenso con questo piatto, che è possibile considerare come piatto unico, eviterete di preparare anche il secondo
Fasi
1 Fatto | Pulite la melanzana, affettatela e mettetela a scolare in uno scolapasta con del sale grosso per circa 1 ora. Trascorso il tempo sciacquate le fette, tamponatele con un panno per togliere l'acqua residua e friggetele in olio caldo. Sgocciolatele e adagiatele su carta da cucina. |
2 Fatto | Impastate il tritato con l'uovo, il prezzemolo tritato, 2 cucchiai di pecorino grattugiato e il pangrattato. Salate e pepate e formate delle piccole polpettine che andrete a rosolare in un tegamino con un filo d'olio. Bagnate con il vino, fate sfumare e versate una tazza di salsa. Lasciate cuocere per qualche minuto e spegnete. |
3 Fatto | Lessate la pasta in acqua bollente salata; scolatela al dente e giratela con la restante salsa ed una parte di pecorino grattugiato. |
4 Fatto | Versate uno strato di pasta in una teglia unta d'olio, proseguite con uno strato di polpettine, le fette di melanzane, il caciocavallo a tocchetti, le fette di salame, qualche fogliolina di basilico e le uova sode affettate. |
5 Fatto | Continuate fino ad esaurimento degli ingredienti e facendo in modo che l'ultimo strato sia di pasta. Terminate con una manciata dii pecorino grattugiato e infornate a 200° per 35 minuti. |