Ingredienti
Per l'impasto:
- 500 gr di farina 00
- 50 gr di zucchero
- 50 gr di strutto
- 10 gr di sale
- 20 gr di lievito di birra
- 220 ml di acqua
Per la farcitura:
- 400 gr di ricotta di pecora
- 200 gr di zucchero
- 80 gr di goccine di cioccolato fondente
Per la panatura:
- 2 uova
- qb pangrattato
- 1 pizzico di sale
- qb olio per friggere
Introduzione
Sembra che la nascita dell’iris fritta con ricotta risalga al lontano 1901. A Palermo quell’anno venne messa in scena la prima dell’opera di Pietro Mascagni (Iris) e per celebrare l’evento il pasticcere palermitano Antonio Lo Verso diede vita alla sua ultima creazione. E’ così che nasce l’Iris, un soffice e morbido scrigno di pasta brioche ripieno di crema di ricotta e scaglie di cioccolato. Il successo dell’opera teatrale fece da volano per l’altrettanto grande successo della leccornia inventata da Lo Verso. L’Iris piacque così tanto ai palermitani da convincere il proprietario a cambiare il nome del proprio locale chiamandolo , appunto, Iris.
L’Iris è uno dei dolci più presenti nella colazione di ogni palermitano DOC. Come detto si tratta di una morbida pasta brioche fritta al cui interno troviamo un ripieno di morbida ricotta e scaglie di cioccolato. Il tutto è racchiuso da una panatura croccante e leggermente granulosa. Per chi pensi che un “pezzo” fritto di oltre 200 grammi sia leggermente pesante per iniziare la giornata può optare per la versione al forno. Il modo migliore per gustare questa bontà è di mangiarla leggermente tiepida così da conferire al ripieno una delicata morbidezza. Se vi trovate a passare da Palermo, mi raccomando, non perdete l’occasione di assaggiare uno dei dolci più goduriosi di tutta la pasticceria siciliana.
Fasi
1 Fatto | Per la preparazione della farcitura delle iris si inizia il giorno prima con la lavorazione della ricotta. Mettete la ricotta in un colapasta e schiacciatela grossolanamente perché rilasci il siero per almeno un paio d'ore. |
2 Fatto | Mettete la ricotta in una terrina e aggiungete lo zucchero; con l'aiuto di una marisa mischiatela energicamente e riponetela in frigo per una notte. |
3 Fatto | Il giorno dopo passatela nel setaccio, incorporate le goccine di cioccolato, mescolate e lasciate riposare. |
4 Fatto | Per la preparazione della pasta in una ciotola amalgamate la farina setacciata, lo zucchero, il sale e lo strutto. |
5 Fatto | Incorporate il lievito di birra sciolto in poca acqua tiepida e impastate versando la restante acqua poco alla volta fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo. Coprite l’impasto con un panno e lasciate lievitare per un paio d’ore. |
6 Fatto | Dopo tale tempo formate delle palline e lasciatele lievitare nuovamente per almeno 1 ora. |
7 Fatto | Con un po' di farina spolverate una spianatoia, prendete le palline di pasta e, con un mattarello, realizzate dei dischetti di circa 10 cm e uno spessore di 1/2 cm. |
8 Fatto | Riponetele in una teglia ricoperta da carta forno e adagiatevi un cucchiaio di ricotta. |
9 Fatto | A questo punto chiudete l'iris a mo' di sacchetto facendo combaciare per bene tutti i bordi. |
10 Fatto | Se dovesse risultare un eccesso di pasta eliminatela e adagiate le iris dal lato della chiusura, schiacciandole leggermente e delicatamente. Lasciate riposare per un'altra ora. |
11 Fatto | Procuratevi due ciotole, in una battete le uova aggiungendo un pizzico di sale; nell'altra versate il pangrattato. |
12 Fatto | Passate le iris nell’uovo e nel pangrattato. |
13 Fatto | In un pentolino dai bordi alti mettete abbondante olio per friggere e, quando la temperatura avrà raggiunto i 170° circa (usate un termometro da cucina se l'avete altrimenti inserite il manico di un cucchiaio di legno nell'olio e se questo crea delle bollicine significa che la temperatura è corretta) immergetevi l'iris. |
14 Fatto | Appena risulta ben dorata da un lato giratela dall'altro per avere una cottura omogenea e facendo attenzione che non si colori troppo rapidamente; rischierebbero di bruciarsi all'esterno ma rimanere crude internamente. |
15 Fatto | Il modo ideale per gustarle è appena tiepide perché la ricotta sia morbida al punto giusto. |