Ingredienti
- 1 kg di farina di rimacinato di grano duro
- 25 gr di lievito di birra
- 15 gr di sale
- 8 dl di acquaQuantità indicativa perché in relazione al grado di assorbimento della farina.
- 500 gr di ricotta di pecora
- 150 gr di acciughe salate
- qb olio di semi di girasole
Introduzione
Le crispelle o “crispeddi” in dialetto sono tra il cibo di strada più diffuso nel catanese. Un semplice involucro di pasta lievitata composto da farina di semola, acqua, lievito e un po’ di sale che viene farcito con le due tradizionali tipologie di ripieno: ricotta o acciughe. Esternamente le crispelle si differenziano soltanto per la forma, allungata per quelle con acciuga e rotondeggianti per quelle ripiene di ricotta.
Il protagonista indiscusso della loro preparazione è il “crispiddaru“, che incanta turisti e curiosi con la sua eccezionale abilità nella manipolazione delle sfince, un’arte vera e propria appresa nel corso di anni E nel vedere qualche video su Youtube ammetto che qualche dubbio mi venne circa la fattibilità di questa ricetta che non avevo mai preparato.
Ma a me piacciono le sfide e d’altronde, se non ci si prova, potremmo mai sapere se siamo capaci o no di fare qualcosa? Ovviamente non raggiungerò mai la velocità e l’abilità di chi esegue queste operazioni da anni e ne ha fatto la propria professione ma il risultato, come potete anche vedere dalle foto, è stato al di sopra di ogni aspettativa.
Per rimanere in tema di pasta lievitata e fritta concludo ricordandovi la ricetta delle semplicissime
e l’altra famosa ricetta che si prepara in occasione del 19 Marzo per il giorno di San Giuseppe, i
Fasi
1 Fatto | Prima di passare alla fase dell'impasto vero e proprio prelevate un bicchiere di acqua dal totale e scioglietevi il lievito. L'acqua deve essere tiepida. |
2 Fatto | Versate la farina in una ciotola molto capiente, aggiungete il sale e mescolate bene. |
3 Fatto | Con l'ausilio di una forchetta iniziate versando l'acqua con il lievito e, poca per volta, incorporate la restante parte. Impastate per circa 20 minuti fino a quando avrete ottenuto un impasto molto morbido e soffice, quasi liquido. |
4 Fatto | Lasciate la pasta a lievitare coperta da un panno caldo e lontano da correnti d'aria per almeno 3 ore. Alla fine del processo di lievitazione la pasta dovrà avere raddoppiato il volume. Appena pronto lavoratelo nuovamente un paio di minuti facendolo sgonfiare. |
5 Fatto | Nel frattempo mettete sul fuoco un pentolino pieno d'olio, e iniziate la preparazione delle crispedde. In questa fase è importante avere a disposizione una recipiente contenente acqua con cui inumidirsi le mani per evitare che l'impasto si appiccichi. |
6 Fatto | Prendete una piccola porzione di pasta (circa 30/40 gr) e stendetela sul palmo della mano inumidita, adagiatevi sopra un cucchiaio di ricotta o un filetto di acciuga salata (deliscata e dissalata). La tradizione vuole che quelle farcite con la ricotta abbiano una forma tondeggiante mentre alle crispelle ripiene di acciuga sia data una forma allungata. |
7 Fatto | Chiudete bene il fagottino avendo cura di non lasciare fessure per evitare la fuoriuscita dei liquidi o che possano aprirsi durante la cottura. Vi raccomando di non cuocere più di tre crispelle per volta per non abbassare troppo la temperatura dell'olio. |
8 Fatto | Non appena tuffate nell'olio ben caldo le crispelle si gonfieranno e si incresperanno (da qui il nome). Friggetele man mano che le andrete preparando fino a doratura, rigirandole da entrambi i lati quindi scolatele con una schiumarola su carta assorbente. Ripetete l'operazione fino ad esaurimento degli ingredienti. Servite ben calde. Nota bene: ricordate di inumidire sempre la mano su cui stendete la pasta. |
2 commenti Nascondi commenti
Ottima, da CATANESE, sr dpvessi dste un voto scolastico 10, universitario 30 e lode da 1 a 100, 100
Per me, palermitana, ricevere un complimento come questo da una catanese su un ricetta tipica di Catania, equivale a vincere l’Oscar. Cara Nunziata, ti mando un abbraccio fortissimo.